Venticinquennio GAM - Rivisitazione della storica via di Manera e Motti alla Punta Figari
Stiamo salendo, il Direttur (Claudio Battezzati) ed io, una nuova via sulla Rocca Castello.
Sulla destra vedo delle placche intonse, mentre è partito dal primo spit, solletico la curiosità del Direttur.
“A sinistra si potrebbe tirare una linea, mi sembra che non sia impossibile, il problema è in alto, quando si devono superare i grandi tetti, da sotto diventa difficile immaginare dove passare”
Gliel’ho buttata lì, vediamo se abbocca!!!
Al terzo spit il Direttur si gira verso di me e, con fare perentorio, recita il verbo:
“ Se si passasse, sarebbero già passati, diversamente ci sarebbe una via di Ugo Manera e Giampiero Motti da andare a rimettere a posto. Ne ho parlato a Ugo e lui sarebbe più che contento. Una via di Giampiero Motti / Ugo Manera, è per forza una garanzia di bellezza e impegno”
Muto e rassegnato, continuo ad assicurare.
Alla sera vado a leggere un vecchio articolo di Ugo Manera che raccontava la genesi del Gruppo GAM (Gruppo Alta Montagna), i concetti che sono alla base della nascita del gruppo mi piacciono e mi sento profondamente solidale: il gruppo ha una fisionomia proletaria (da quanto tempo non sento più questa parola che solo 30 anni fa era sulla bocca di tutti!!!), tenta di aiutare gli alpinisti meno abbienti a trovare risorse economiche per loro salite, li mette in contatto tra di loro e tanto altro ancora.