Fantàsia - Restauro romantico allo Specchio di Iside, Vallone di Sea
Anche questo Settembre, come da diversi anni a questa parte, il 9 ed il 10 avrà luogo a Forno Alpi Graie l'ormai popolare raduno Val Grande in Verticale, in cui tra le varie attività la principale è sicuramente la scalata su roccia, sulle pareti dalla valle, ma soprattutto nell’incantevole Vallone di Sea.
Parallelamente, la Scuola Gervasutti organizza dal 2017 un corso monotematico di arrampicata Trad, che il prossimo weekend conterà la settima edizione.
Manuel Bissaca, AKA Tritoni Verticali, all'inizio di L3, seconda ripetizione 2023
Proprio nel 2017, a coronamento di una prima titanica fase di restauro di vie, operata dal gruppo Valli di Lanzo in Verticale ed in particolare dai Rocciatori Val di Sea, venne pubblicata la nuova guida di arrampicata.
Un giorno, sfogliandone le pagine, noto che nel capitolo dedicato alla parete dello Specchio di Iside, sicuramente la più significativa del Vallone insieme al Trono di Osiride, tra le “altre vie” viene brevemente menzionata una via si Sandro Zuccon e Velleda Mauro, sua moglie: Fantàsia, 31 Agosto 1986, avevo un mese e mezzo di vita.
Mi incuriosii subito, sono anni che frequento il Vallone e scalo con Sandro, ma di questa via non avevo mai sentito parlare. Sembrava un tracciato molto logico, e a differenza di Sogno di Sea, forse la linea più famosa e ripetuta della parete, quasi una “entry level”, non presenta operazioni particolari come il famoso pendolo. I gradi sulla carta sembrano abbordabili, è data TD, vengono menzionati due passi di A1, ma credo siano superabili in libera, con i nuovi materiali. Perché non le era stata dato spazio nella guida? È forse brutta? Sporca? Difficile? Non sembra niente di ciò, oltretutto conosco bene il senso estetico di Sandro, devo assolutamente indagare. Che sia la via “facile” che tutti cercano a Sea? Spoiler, non lo è.
Velleda Mauro in uscita da L1, foto della prima salita del 1986. arch. Zuccon
Passano gli anni, ma l’occasione di andare a metterci le mani non si presenta mai. La stagione di Sea è breve, anche se negli ultimi anni si è notevolmente allungata a causa del cambiamento climatico, ma gli impegni lavorativi restano sempre tanti.
Finalmente, quest’anno riesco a convincere Sandro, sempre restio a scalare a Sea, cui preferisce le più solari pareti del Gran Paradiso, e Federico, che tra il suo corso Guide, un impegno i lavoro e l’altro riesce a dedicarci una giornata.
Sandro Zuccon, 37 anni dopo, e Federico Picco affrontano il traveso di L5, Luglio 2023
Sea è un luogo molto particolare, per certi versi cupo, quasi tetro, triste, ma d’altro canto sa regalare degli scorci unici, squarci di luce ancora più potenti, in quell’atmosfera ovattata e misteriosa, accompagnata solo dal rumore del fiume, e dal profumo fortissimo dei rododendri.
A fine Luglio 2023 riusciamo ad attaccare, il primo tiro scopriamo essere ormai stato fagocitato da Sogno di Sea, che inizialmente passava più a sinistra, il secondo ed il terzo tiro, come si poteva immaginare da sotto, sono completamente pieni di erba e terra, Federico è costretto farsi strada tirando teppe e ciuffi. È curioso, perché i ricordi Sandro, la sua relazione originale ed anche le foto della prima salita dimostrano che invece nel 1986 non c’era alcuna traccia di erba!
Velleda Mauro in uscita da L2, prima salita 1986. arch. Zuccon
Alla base di L2 aggiungiamo una sosta a spit, invece curiosamente alla base di L3 troviamo già uno spit raumer collegato ad un vecchio chiodo, sono inoltre presenti diversi maillon. Sembra quasi una sosta di “emergenza”, allestita per/da chi si sbaglia calandosi da metà via di Sogno di Sea, finendo proprio lì, nel nulla, su una via dimenticata.
Non sono presenti altri segni di passaggio, se non un chiodo piantato 30 cm sotto i piedi, appena prima del passaggio chiave del traverso di L5, Sandro non si ricorda, ma sono quasi sicuro l’abbia messo lui, ci voleva davvero la sua Fantasia. Prima di esso pianto un chiodino a lama, anche perché il chiodo di prima non l’avevo visto, e mi sono fatto il passaggio con un notevole run out. Il chiodino vorrei recuperarlo, ma i miei soci lo lasceranno li.
Filippo Ghilardini affronta il traverso di L5, prima ripetizione 2023
Il tiro successivo è il primo dei due con i tratti di A1. Drogato di adrenalina ed entusiasta per i tiri precedenti salgo a vista come un pazzo, ad un certo punto sono costretto a piantare un chiodino per proteggere un run – out troppo lungo, rimane un po’ fuori ma sembra ok, affronto un passaggio di almeno 6b, di parecchi metri, in libera, per poi affrontare l’ultima parte in fessura e raggiungere la penultima sosta di Riflesso di te Stesso. Anche questo chiodo vorrei recuperarlo, ma verrà lasciato lì, per il momento. Ho ripetuto almeno due se non tre volte la via sopra citata, è molto bella. Il tiro finale è stato rettificato dai Rocciatori val di Sea, ed ora è un bel 6c/6c+ a spit, la via originale invece piegava a sinistra, con alcune protezioni non meglio definite, piantate da Grassi probabilmente dall’alto: le ho sempre viste ma non guardate, non facendoci caso più di tanto.
Sandro Zuccon 37 anni dopo su L2, questa volta completamente intasato dall'erba. Prima ripetizione 2023
Resta quindi da capire dov'è passato Sandro con la sua Fantàsia. Beh, non ci sono dubbi, proprio dove ora passa l’originale di Riflesso! In pratica, quest’ultima fu aperta qualche mese dopo, e probabilmente non trovando chiodi è stata fatta passare da Grassi proprio li, dove erano passati Zuc e Velleda. Cerco di passare senza usare gli spit, ma è troppo pericoloso, oltretutto il chiodo sottile che avevo portato l’ho lasciato sul tiro del traverso. Mi piego all’uso dello spit, e oltretutto non riesco neanche a fare il passaggio in libera, è estremamente aleatorio e va prima spazzolato, faccio un bel volo e testo quindi lo spit rock, tiene. Per fortuna ci riuscirà in libera Federico da secondo, 7a/7a+ è il responso.
Il diedro di L2 dopo la pulizia, manca ancora una soffiata alla terra, cosa che faremo calandoci. Seconda ripetizione 2023
Nel dubbio su cosa fare di quel tratto di via mi convinco che per farlo in libera sia necessario lo spit, vale quindi la pena lasciare gli spit di Grassi, anzi magari anche sostituirli, tanto ormai la roccia è bucata. Se è vero che Sandro non bucò, è anche vero che sono passati 37 anni ed anche la via di Grassi credo abbia ormai fatto pace con il "Genius Loci".
Il proseguo non è comunque evidente, come da relazione originale di Sandro, e presenta un passo obbligato sul 6a/6a+ per raggiungere il chiodo di Grassi. Poi le difficoltà calano, ci si infila nel grande diedro finale e infine a sinistra per reperire la prima calata.
Scendiamo su Riflesso, purtroppo non abbiamo tempo di recuperare i miei chiodi, ne di finire di pulire i primi tiri, che rimangono su un’altra linea. Toccherà tornare per finire il lavoro, ma il tempo stringe e i soci latitano.
L'ultimo weekend utile prima del Raduno 2023 (03/09/23) riesco ad arruolare con l’inganno Manuel, AKA Tritoni Verticali, Bissaca, dicendogli che saremmo andati a lavorare, pulire, non a scalare. Con lui funziona così, al contrario che con gli altri.
In realtà il mio scopo era sia pulire, ma anche consolidare l’idea sui gradi e salire in libera l’ultimo tiro.
Manuel Bissaca in uscita da L6, seconda ripetizione 2023
Sale lui sui primi 4 tiri, dei quali è entusiasta, belle fessure pulite, difficoltà omogenee e piacevoli, super via! Io intanto da secondo gratto e zappetto come un matto, sperando di avere tempo in calata di cacciare via terra e sporcizia con il mio mini soffiatore.
Su L5, il famoso traverso, inizia a preoccuparsi. Ma veramente quello slego? Inizio con la mia tiritera: beh si, la via è così, è il suo carattere, lo spirito dell’apritore, di quel giorno, e bla bla… Alla fine mi convince non solo a lasciare il chiodino che avevo piantato l’altra volta (mi mancherai), ma anche a metterne un altro. Comunque passando il chiodo “sotto i piedi”, è tutta un’altra musica.
Manuel Bissaca affronta il traverso di L5, seconda ripetizione 2023
Arrivato alla base del penultimo tiro, un po’ spavaldo avendolo fatto a vista l’ultima volta, compio un paio di leggerezze. Metto un nuttino troppo piccolo dove l’altra volta ne avevo messo uno un po’ più grande, e soprattutto abbandono la libera per acchiappare il chiodo che avevo piantato a luglio, per togliere una teppa e ricavare un bel buco da friend. Mi appendo e puff! Come un tappo di champagne, o meglio un missile a testa in giù, carico di materiale, sradico due protezioni e torno all’altezza della sosta un po’ ammaccato, dopo una decina di metri di volo. Che idiota, mi sono fermato per fare un lavoro che ovviamente spettava al secondo di cordata! A questo punto risalgo, pianto due chiodi e pulisco per bene la fessura, provato, salirò anche io quel tratto in A1, come Zuc nell’86 e raggiungo la sosta. Pulirà con fatica Manu, che purtroppo non aveva il soffiatore, ma siamo sicuri ci penserà Eolo. Anche qui, non capendo come avevo fatto a vista la prima volta, ma rendendomi conto dello slego, lascio un chiodo con un cordino strozzato ad agevolare i ripetitori. Purtroppo mi rimane solo un universale un po’ troppo ciccio, fa il suo ma occhio, i chiodi non sono spit.
I 40 metri di L6 visti dall'alto, seconda ripetizione 2023
Resta l’ultimo tiro da liberare, ma tra i dolori in giro per il corpo e il male ai piedi, nel frattempo è uscito un sol leone, non ce la faccio proprio a tenere la scarpette buone. Devo mettere i ciabattoni “da lavoro” che proprio non tengono, arrivo al taccone, già un bel 6c per me, ma poi non riesco ad alzare il piede, casco e mi tocca tirare un altro chiodo. Per oggi di botte ne ho prese abbastanza. Diamo ancora una passata all’ultimo tiro e ci caliamo. Una bella passeggiata scalzi sulla grande cengia di rododendri, con annessa arrampicata sul pulpito di L3, ci apre il cuore e ci riporta in linea con la nostra via, possiamo quindi soffiare via la terra dai primi tiri. Adesso sono davvero belli.
Stessa inquadratura della foto precedente, dalla S6, ma foto scattata durante la prima salita del 1986. arch. Zuccon
In vista del raduno Val Grande in Verticale 2023 c’è ora un nuovo o meglio vecchio giocattolo rimesso in sesto, un intervento un po’ romantico, alla John Ruskin, per chi conosce la teoria del restauro.
Grazie a Sandro per l’ispirazione, Fede per il tempo dedicatoci e soprattutto Manu per il gran lavoro di pulizia che speriamo sia all’altezza delle grandi operazioni di “restauro” delle altre vie sostenute dal gruppo Rocciatori Val di Sea.
Crediamo che la via sia interessante e meritevole di ripetizione, anche se un po’ diversa dalle altre. Fa pensare che sia stata aperta sostanzialmente nello stesso periodo di Riflesso di te Stesso e gradata originariamente TD, mentre Riflesso ED. Io non ho visto tutta questa differenza, ai ripetitori il giudizio finale!
Buone scalate e buon Val Grande in Verticale 2023.
Filippo Ghilardini, INA Scuola Gervasutti
Manuel e Filippo in uscita, seconda ripetizione 2023
Il guado, fine di una bella giornata. Seconda ripetizione 2023
Schizzo originale della via. arch. Zuccon