Panzanera Beach Contest 2022
Vuoi entrare nella storia? Vuoi raccontare ai tuoi nipotini che hai liberato la già mitica Panzanera? Se hai braccia da panettiere e dita da fabbro partecipa al Panzanera Beach Contest, più in breve, al Panza Contest.
Panzanera è una nuova falesia in Valle di Susa con ben 10 tiri ( su 11 per ora chiodati) da liberare e proporre un grado. Due lunghezze più accessibili, per le altre otto servono solo due verbi, tenersi e resistere, il resto son chiacchiere.
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Cosa si vince? Il nome imperituro impresso nella storia della Valle, cos’è la gloria rispetto ad un misero set di rinvii leggeri o una corda nuova? In un annuncio sul Times di Londra, il famoso esploratore Ernest Shackleton che cercava uomini per un avventuroso viaggio al Polo Sud scrisse “SI CERCANO UOMINI PER UN VIAGGIO PERICOLOSO, SALARIO MINIMO, FREDDO INTENSO, LUNGHI MESI DI COMPLETA OSCURITA’, RITORNO SANI E SALVI NON GARANTITO. ONORI E RICONOSCIMENTI IN CASO DI SUCCESSO”
Shackleton dovette fare fatica a selezionare le centinaia di giovani che si presentarono, molti di più, forse, che se avesse offerto un lauto stipendio. Così speriamo noi, io e Claudio Battezzati, diversamente giovani, che abbiamo creduto in questo progetto un po’ folle, soprattutto in favore delle nuove leve, ragazze e ragazzi forti delle palestre, che vogliono lasciare il segno, sulle rocce, in natura. Fortuna che hanno avuto i vecchi.
Quali sono le caratteristiche di Panzanera? Intanto è vicina per i torinesi, con la benzina a due euro non è cosa da poco, ma la qualità dei tiri pensiamo meritino anche un piccolo viaggio, è una tipologia di scalata non comune. E’ posizionata poi in un canyon fresco e si può scalare in ombra fino alle 13.30 in Estate. Con il termometro fisso sopra i trenta è una manna dal cielo.
Si può anche fare il bagno nelle pozze del torrente a fine scalata, ecco perché si chiama Panzanera Beach!
Certo occorre essere mattinieri, se si arriva alle 11.00 coi rigurgiti dell’ultima birra della sera prima, in dolce compagnia, non fa per voi (tutta invidia la nostra che non tocchiamo più palla). Come ci si trova per andare in Liguria alle 7.00 del mattino lo si può fare per Panzanera, risparmiando i soldi del viaggio e spesso si scopre un clima più favorevole, meno umido, il torrente rinfresca.
Quali le caratteristiche peculiari? In Val di Susa è unica, vi sono tre bei tiri più appoggiati, di scaldo o anche semplicemente per chi vuol godere del posto e non ha le braccia per provare gli altri. Poi vi sono 8 tiri molto strapiombanti e continui con difficoltà crediamo piuttosto elevate, a nostra stima dal 7b/7b+ in su. Quanto in su lo scopriranno i partecipanti al Panza Contest, che è assolutamente libero, si può andare quando si vuole. Il primo che libera un tiro ci invia una mail con una foto sul tiro (o più foto se crede, anche a bagno nelle pozze) e un grado proposto. Conterà chi invia per primo il suo nome e il grado alla nostra mail. Lui o lei saranno nell’albo d’oro. Conta anche la prima femminile e la prima maschile se a liberare per prima è stata una ragazza. Attendiamo i giovani!
Attenzione ! è una falesia rigorosamente NO DIG, avete capito bene non, no big. Dig in inglese vuol dire scavare. Non aggiungete scavi!! Tutte le prese sono miracolosamente naturali! Una caratteristica che purtroppo lascia molti indifferenti (mala tempora currunt), invece per noi è un punto fermo.
Saremo retrò, antichi, ma abbiamo una storia di più di 50 anni di scalate e uno stile che ci guida. Cercare le prese per salire ha richiesto una fatica immane, spesso schiodando perché non si trovava soluzione! Certo abbiamo pulito buchi, alcuni pieni di terriccio umido, e poi per renderli meno scivolosi abbiamo messo un po’ di resina, così come abbiamo rinforzato qualche presa dove c’era pericolo che qualcosa si staccasse. Ma senza alterarne le dimensioni.
Veniamo alla roccia, un altro piccolo miracolo, la qualità va da buona a ottima. In alcuni punti straordinaria. Chi si aspetta il solito marmo a cubetti gialli della Valle di Susa rimarrà sorpreso. La parte bassa delle vie e le vie più appoggiate sono di un calcare grigio a volte curiosamente lavorato. La parte alta delle vie strapiombanti sono di uno splendido conglomerato, a nostro parere unico, meglio di quelli conosciuti, dove comunemente o c’è la pietra o il buco della pietra…qui le pietre che arrivano da ogni dove, anche quelle verdi portate da lontano da antichi ghiacciai, sono cementate da una amalgama durissima che crea prese, buchi o tasche sorprendenti (boite aux lettre).
Quando si inizia a chiodare una parete nuova è come tagliare un diamante grezzo, se lo si fa male si buttano via delle possibilità. La roccia non è infinita e si ha una grande responsabilità. Ogni falesia chiodata da me e Battezzati (G&B) parte con un progetto, una caratteristica riconoscibile e nulla si tralascia per un risultato che ha la qualità e uno stile riconoscibile come obiettivo. Così come abbiamo chiodato dal nulla Cateissoft per invogliare chi vuole passare dalla resina all’esperienza su roccia, o semplicemente chi cerca gradi bassi, così abbiamo chiodato Panzanera, per chi si sfonda sul Moon e vuole vedere i risultati senza fare troppi chilometri.
Panzanera è un grande Moon all’aperto, in mezzo ad una natura incantata, con quasi tutti i rinvii fissi in loco sugli strapiombi, in modo da poter anche abbandonare senza arrivare in catena. Chi fa gradi più bassi del 7b può comunque fare dei pezzi di tiro e allenarsi alla forza e alla resistenza.
Panzanera è nata per un voto, non credo in nulla ma alla sfiga si, per cui l’ho rispettato. In una delle camminate che mi tocca fare con mia moglie Sabrina per la pace famigliare, in inverno, avevo visto questo strapiombo umido e nerastro, per niente invitante, sembrava ammuffito e privo di prese. Ma come sempre penso, bisogna andare a vedere. A gennaio approfittando di un periodo di forma e del buon cuore del Direttore Battezzati ho voluto provare la via Nic Davi Luc al Cateissard gradata 8a.Una fantasia pensai, e mi dissi che se per caso l’avessi portata a casa in libera sarei andato, per grazia ricevuta, a calarmi da Panzanera.
La pazienza di Claudio che mi ha tenuto più volte sul tiro chiave mi ha premiato e un giorno di Marzo in cui Panzanera era ancora piuttosto repulsiva, siamo andati a mettere una corda su un albero e vedere la nuova creatura da vicino . Da vicino si fa per dire, perché strapiombava tantissimo. Quasi con dispiacere abbiamo visto che forse c’erano le prese e non potevamo tirarci indietro. Ci aspettava un progetto mai visto, così in strapiombo e una fatica disumana per portarlo a casa. Come diceva il comico, siamo nati per soffrire e ci siamo anche riusciti! Ora abbiamo chiodato 11 tiri in quattro mesi e mezzo. Se avranno successo ne faremo altri tiri in progetto, molto duri.
La Valle di Susa è un luogo straordinario e ancora una volta, a chi ha voglia di cercare regala sorprese come questa. Già ma come è andata la spedizione di Shackleton? Il veliero è rimasto stritolato dai ghiacci al Polo Sud, ma il grande esploratore ha radunato tutti i suoi uomini su un’isoletta sperduta e gli ha detto che sarebbe tornato a riprenderli ! Partì su una barchetta a remi tra gli iceberg e dopo un ‘odissea di migliaia di chilometri li salvò tutti. Ai suoi fedeli marinai Shackleton disse “ Le difficoltà sono solo cose da superare, dopo tutto”, uomini di Panzanera, fatene il vostro motto.
Andrea Giorda Caai – Alpine Club UK
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Ringraziamo: Oscar Durbiano, grande appassionato, che ci ha fornito una imbragatura da edilizia Petzl strepitosa per lavorare in strapiombo e Luca Luciani che ci ha fornito i rinvii fissi di riciclo dal Palabraccini (CAT Centro Arrampicata Torino), un lusso mai visto.
Tutto il materiale inox, spit e soste è stato autofinanziato dai chiodatori Andrea Giorda e Claudio Battezzati.