Tutto è iniziato in una calda giornata di agosto, ero andato per il mio compleanno a fare la ferrata di Foresto con la mia ragazza visto che non l’aveva mai percorsa primae ci tenevo a farle vedere il magnifico ambiente dell’Orrido in cui è inserita.
Ambiente stupendo, dolomitico, ideale in inverno o mezze stagioni. Le diverse falesie del Cateissard sono ormai un riferimento per l’arrampicata invernale dei piemontesi e non solo, con più di 100 monotiri dal IV all’8b, si aggiungono ora al sito vie sportive multipitch che richiedono una attrezzaturaminima. La punta Nini è la spalla sinistra del monte Cateissard, alta circa 150 metri.La parete è verticale e con pochissime cenge, caratteristica rara (!). L’arrampicata è entusiasmante e mai banale, ideale per la scalata sportiva. Le vie seguono filoni di roccia che spesso sorprendono per l’ottima qualità, non ci sono scavi, qualche presa naturale è stata consolidata per renderla duratura nel tempo. Queste vie sono progettate per essere scalate in libera, magari tornandoci più volte come su un monotiro, sfidandosi ad eliminare i resting su tutta la via in continuità, da cima a fondo. Anche dopo le piogge, la parete rimane asciutta. Base comoda.Evitare giornate ventose. Accesso: in 30 minuti da case Trucco sopra Bussoleno in Valle di Susa. Dopo grandi nevicate verificare la percorribilità della strada per Falcemagna, si libera comunque in fretta vista l’esposizione. Arrivati al cippo con l’indicazione delle montagne circostanti proseguire in piano fino alla parete. Tutte le vie partono dalla falesia Profondo Rosso di Cateissard e sono frutto di più combinazioni anche di preesistenti monotiri con gradi dal 6b al 7c. Le più consigliate per linearità ed omogeneità di grado sono qui descritte. Resta ovviamente la possibilità di collegare i vari tiri secondo le proprie preferenze di difficoltà e stile e sempre ci si può calare. Ad ogni tiro è stato dato un nome e un grado per identificarlo e progettare la propria via ideale. Materialeper tutte le vie : Corda singola da 80 metri, doppia serie di rinvii, discensore/Reverso volendo GriGri, casco. Discesa: in doppia per le combinazioni 1 e 3. Per le vie più a destra ,autoassicurandosi si scende dalla ferrata della cengia del settore Falchi,Penne e Croci o in doppia dalla sosta bassa di Duran Duran (no da Innominata è più di 40 metri). La chiodatura è ravvicinata, stile falesia, la pulizia accurata, ma rimane pur sempre un ambiente naturale, prestare le consuete attenzioni. Note: Punta Nini è in ricordo di Nini (Tommaso) Giorda.
Combinazione 1) L’ultima tentazione di G&B 140 metri di sviluppo -7a+Max, 6b Obbl. Itinerario entusiasmante,vario, nessun tiro banale, ambiente dolomitico L1 7a+ Primi 8 spit di Centoventi poi si prosegue dritti su spit inox fino alla sosta più alta sempre inox . Il nuovo tiro si chiama Centrotrentadue, la somma delle età degli apritori. L2 6c La Panza, piccolo strapiombo da interpretare. L3 7a+ Il Muro Bianco, lunghezza mozzafiato in scenario dolomitico. L4 6c+ The Roof come dice il nome, supera a sinistra in grande esposizione il grande tetto triangolare. L5 6c+ The Top tiro finale da non sottovalutare, piuttosto fisico. Discesa tre doppie da L5, L3 e L2.Moschettonare in discesa prime due doppie. Note:Chiodata e liberata da Andrea Giorda e Claudio Battezzati (G&B) –Nov 2021
Combinazione 2) La Pi Düra 110 metri di sviluppo –7c Max, 6b Obbl Come dice il nome è la combinazione più difficile, un bel trofeo per i più forti. L1 7c Gatto di Piombo, è il tiro più difficile della falesia Profondo Rosso. Un passo chiave, continuità e uscita dura, non fermarsi alla catena del monotiro ma andare a fare sosta sulla cengia L2 7a The Link, tacche da stringeree piedi a scomparsa in traverso verso destra fino alla cengiadi Falchi Penne e Croci, grande ambiente. L3 7b+ FalconFly, muro a tacche e finale in leggero strapiombo da scalare con decisione . Fare manovra e ridiscendere sulla cengia per far salire il secondo di cordata. Discesa dalla ferrata della cengia autoassicurandosi, o doppia dalla sosta alla base di Duran Duran( attenzione dalla sosta alla base di Innominata non bastano 40 metri) Note: Gatto di piombo chiodato e liberato da Andrea Giorda, on sight Federica Mingolla. The Link chiodato e liberatoda Giorda e Battezzati (G&B). FalconFly, chiodato da Marco Croce e Fabrizio Pennicino liberato da Carlo Giuliberti.
Combinazione 3) Peccati di presunzione 130 metri di sviluppo 7a+ Max (No rest 7b), Obbl 6b Via molto varia, con partenza in leggero strapiombo e muro centraleentusiasmante in piena parete, da antologia, il “Muro Magico”. Se superato senza sosta un 7b morbido di continuità. L1 7a+ Il Risveglio della Forza, partenza fisica, continuità e boulderino finale. Superare la sosta del monotiro e andare alla sosta sulla cengia. L2 7a+ Muro magico 1, scalata a buchi e tacche non facile da interpretare a vista, ambiente stupendo. L3 7a Muro magico 2, tettino e passaggi delicati ( se si uniscono i due tiri, senza resting 7b, supertiro di continuità) L4 6c+The Roof, come dice il nome, supera a sinistra in grande esposizione il grande tetto triangolare. L5 6c+ The Top, tiro finale da non sottovalutare, piuttosto fisico. Discesa tre doppie da L5, L3 e L1. Moschettonare in discesa prime due doppie. Note: Il Risveglio della Forza chiodato e liberato da Andrea Giorda. Muro Magico,TheRoof e The Top chiodati e liberati da Andrea Giorda e Claudio Battezzati (G&B)- Nov. 2021
Combinazione 4) Andrà tutto bene 100 metri di sviluppo 7aMax, Obbl 6b Ricorderà questi tempi di Covid. Scalata molto varia, esigente e di soddisfazione per chi scala sul 7a non regalato. L1 7a Rafa Nadal, tiro vario con un muretto a piccole tacche che richiede intuito e decisione, non andare alla sosta del monotiro ma alla sosta sulla cengia a sinistra L2 7a The Link, tacche da stringere e piedi a scomparsa in traverso verso destra fino alla cengiadi Falchi Penne e Croci, grande ambiente. L3 7a Innominata, muro impegnativo con passi finali decisi, grande ambiente . Fare manovra e ridiscendere sulla cengia per far salire il secondo di cordata. Discesa dalla ferrata della cengia autoassicurandosi, o doppia dalla sosta alla base di Duran Duran ( attenzione dalla sosta alla base di Innominata non bastano 40 metri) Note:RafaNadal chiodato da Claudio Battezzati e liberato da Andrea Giorda. The Link chiodato e liberato da Andrea Giorda e Claudio Battezzati (G&B). Innominata, chiodato da Marco Croce e Fabrizio Pennicino liberato da Andrea Giorda.
Combinazione 5) La Pi Mola 100 metri di sviluppo 6c Max, Obbl 6b Via varia e divertente, caratterizzata da passaggi fisici alla Dulfer sul primo e sul terzo tiro,molto rari su questa parete normalmente priva di lame e fessure. E’ la più facile, ma non è banale, da non sottovalutare. 6b Le Forme dell’acqua, strapiombini a tacche e dulfer finale molto fisica. Non andare alla sosta del monotiro ma alla sosta a sinistra sopra la lama. 6b+ Muretto, muretto a piccole tacche e traverso 6b+ Tiradita, fessurina rovescia molto divertente. 6c Duran Duran, bel tiro vario in grande ambiente sospeso.Fare manovra e ridiscendere sulla cengia per far salire il secondo di cordata. Discesa dalla ferrata della cengia autoassicurandosi, o doppia dalla sosta alla base di Duran Duran ( attenzione dalla sosta alla base di Innominata non bastano 40 metri) Note: Le forme dell’acqua, chiodato da Fabrizio Ferrari e liberato da Ferrari. Muretto e Tiradita chiodati e liberati da Andrea Giorda e Claudio Battezzati (G&B). Duran Duran, chiodato da Marco Croce e Fabrizio Pennicino, liberato da Andrea Giorda.
Cos’è in breve Non è il Ratikon e non abbiamo neanche Beat Kammerlander (!), a dir la verità il mio socio Claudio Battezzati gli assomiglia molto, è biondo e scolpito dal tempo, entrambi siamo più vecchi di Beat e ci mancano all’appello giusto una manciata di gradi, ma i sogni sono gli stessi. Dai sogni alla realtà….abbiamo creato delle brevi vie multipitch in un’ottica sportiva, da scalare con poco materiale, giusto corda singola e rinvii. Chiodatura soft ( non come quelle di Beat tranquilli…) che permetta di osare. Questo nuovo progetto lo abbiamo realizzato alla Punta Nini del Cateissard in Valle di Susa. La punta Nini, piccolo bambino in piemontese, è la spalla sinistra del Cateissard . Alta circa 150 metri, di verticalità assoluta, con pochissime cenge, un bel tetto triangolare, ambiente dolomitico spettacolare, un terreno ideale e non comune in bassa Valle di Susa. I tiri si possono concatenare a piacere, scegliendo difficoltà e stili . Si sfruttano in parte i monotiri esistenti delle falesie Profondo Rosso e Falchi Penne e Croci. Le vie son concepite per essere scalate in libera (!), e vista la brevità, ripetute per eliminare i resting, proprio come su un monotiro. Non vi allenerete perSilbergeier o per Wogu, ma lo scalatore medio dovrà impegnarsi per portarle casa pulite da cima a fondo. Difficoltà dal 6b al 7c, obbligatorio 6b. Una delle particolarità più piacevoli è che potrete togliervi piccole soddisfazioni su multipitchin pieno inverno, in un ambiente meraviglioso, aereo dal sapore alpino. Se non c’è vento il microclima del Cateissard è piacevolissimo e dopo le piogge la parete resta in gran parte asciutta. Buone scalate e buon Natale da G&B. Nota: la punta Nini è dedicata a Nini (Tommaso) Giorda.
Val Chisone PUNTA CRISTALLIERA 2801m (Torrione Centrale Parete Sud )
VIA “BUM BUM BAGHDAD” **** Prima salita: Gian Carlo Grassi e Claudio Battezzati 3/4 Luglio 1990 Riattrezzata da: Claudio Battezzati e Gian Piero Porcheddu il 10/11 e 22 Luglio 2021
Quest’anno ricorre il 30° anniversario della scomparsa di Gian Carlo Grassi. Senza entrare in alcuna tematica commemorativa della sua figura di Alpinista , voglio però onorare l’amico con il quale ho condiviso scalate e aperture di nuove vie. Per questo motivo ho deciso di riattrezzare la via che avevamo aperto insieme il 3/4Luglio 1990 sulla parete sud del Torrione Centrale della Cristalliera, montagna amatissima da Gian Carlo, sulla quale ha aperto numerosissime vie.
Dalla primavera del 1990 fosche nubi di guerra si addensavano sul Medio Oriente con Saddam Hussein che minacciava di bruciare Israele ed intanto si preparava ad invadere il Kuwait mentre gli Americani si apprestavano all’attacco dell’Iraq. Da qui il nome della via :