Monte Bracco - Valle Po - Nuova via: Ornitorinco
Monte BRACCO – Valle PO - Via ORNITORINCO.
PRIMA SALITA: Gian Piero Porcheddu (GPP), Valeria De Vecchi (Valerik), Mario (l’innominabile)
In diverse giornate tra il 2020 e il 2022.
DIFFICOLTA’: sino al 6b, passi di A0, difficoltà obbligatoria 6a.
SVILUPPO: 350 m.
ESPOSIZIONE: Ovest
MATERIALE: 14 rinvii di cui almeno 3 lungoni
AVVICINAMENTO
Da Sanfront risalire al parcheggio della Palestra di Monte Bracco e Rifugio Miravidi.
Dal parcheggio avviarsi sul sentiero che porta al settore centrale della Palestra.
Poco dopo il masso PORTO ESCONDIDO, prendere la deviazione alla propria sinistra (cartellonistica indica: Bivacco S. Mulattero) Si risale agevolmente il sentiero ben tracciato, ai vari bivi tenere sempre la destra e arrivare sotto la Torre Titti. Ancora pochi minuti di cammino e si arriva su una balconata in piano: Sperone del Belvedere (35/40 minuti)
SALITA.
A picco sul pilastro è posta la sosta di calata (targhetta con nome della via)
Per attaccare la via bisogna occorre calarsi in doppia sino alla base del pilastro.
L1: placca iniziale articolata che porta alla base di un muretto verticale dove è posta la sosta.
15 m. - 5c/6a.
L2: muretto verticale con appigli sfuggenti. 15 m. - 6a+.
Usciti sulla sosta di calata, risalire il sentiero verso la propria sx. sino ad arrivare alle placche dell'Ovest (50 m). Targhetta con nome della via che indica la partenza.
L3: breve placca per arrivare alla sosta. 10 m. - 5b
L4: bel muro da salire in diagonale alla propria dx. fino a sotto un tetto. Passaggio a sx. del tetto nel punto più debole e sosta subito dopo il tetto. 27 m. – 6a. passi in A0 per superare il tetto
L5: tiro in placca in traverso a dx. e poi placca verticale sino in sosta. 30 m. – 5b.
L6: superare un muro con passo obbligato e proseguire salendo la placca. 38 m. - 6a+ con passo di 6b.
L7: breve placca abbattuta e poi corto muretto verticale. In successione facile placca e poi sperone che porta alla sosta. 30 m - 6a+/5c
L8: proseguire per traccia nella boschina dove si trova uno sperone di roccia che si segue con andamento sulla propria sx. sino ad arrivare ad una sosta. 50 m - passo iniziale di 5c/6a poi 4c.
Dalla sosta (2 fix con cordone) salire di pochi metri e raggiungere il sentiero. Percorrere il sentiero in discesa (sulla propria dx.) per 70/80 m sino ad arrivare su una paretina verticale sulla propria sx (ometto e targhetta con nome).
L9: Salire la placca in diagonale verticale a dx. e poi un breve muretto che porta in placca e poi sul bordo del bosco. Camminare per 20 m per arrivare alla sosta (2 fix e cordone rosso). Adesso siamo alla base della parete del Becco d'Aquila. 40 m – placca di 6a e poi 5a.
L10: Sperone con un paio di passi verticali, e si arriva alla sosta. 33 m - 5a.
L11: Dalla sosta salire sulla verticale, proteggendosi sui primi due fix della via "Paradiso di Vetro" poi tagliare sulla propria dx (targhetta con nome) con andamento in diagonale. Usare un "lungone" per proteggersi su un fix della via “Magic Moment” e continuare sino alla sosta posta sulla parte destra del tetto. 35 m – 6b
L12: Salire il tetto sulla dx o centrale (più difficile), poi per bella placca sino all'ultima sosta. 25 m – 5c.
DISCESA
In doppia da sosta 12 a sosta 11 e poi da sosta 11 sino alla base della parete del Becco d'Aquila.
Da lì traccia di sentiero (tacche rosse), per arrivare al sentiero principale.
Girare a sinistra e scendere in direzione del settore centrale.
Dopo alcuni minuti si incontra la “Fonte Passeri” e poi un bivio sulla propria dx.
La paleria segnaletica indica chiaramente Sperone Belvedere.
Seguire in discesa il sentiero e tenendo sulla propria dx la parete.
In successione passare sotto le Placche Derobee e poi la parete del Grande Arco.
Subito dopo, scendendo, si arriva al sentiero che passa sotto la Torre Titti, svoltare a dx e dopo pochi minuti si arriva allo Sperone del Belvedere.
NOTE
I gradi sono da confermare.
Nessun fix è stato aggiunto sulle vie già presenti nell’11 tiro, per proteggersi si usano 2 fix della via Paradiso di Vetro, e un fix della via Magic Moment.
Il passaggio sul tetto di L4, molto probabilmente, è dove passa la via “Patti Story” dei fratelli Galizio (visibile un chiodo giallo in fondo al tetto)
Tutte le soste dove ci si può calare sono attrezzate in tal senso. Le altre soste sono a due fix con cordone.
Non saltare le soste L1 e L3. I tiri sono corti, ma servono perché le corde scorrano meglio al primo di cordata.
Da tempo pensavo a una via lunga che potesse essere utilizzata come allenamento per le vie in montagna o per i corsi della scuola. L’idea di concatenare le pareti del Bracco (per me un posto speciale visto che la mia prima avventura in montagna, qualche decennio fa, proprio su queste pareti) il relativo facile accesso da Alba, nonché la complicità della pandemia e i guai dell’amico Mario, hanno fatto il resto. L’impresa (si fa per dire) non è stata cosa facile: trovare pareti senza traccia umana al Bracco così come far passare un’ipotetica linea che cominciasse dal punto più baso e arrivasse in cima la Becco d’Aquila mi ha dato parecchio da pensare.
Ne è uscito anche un racconto, un modo come un altro per completare le giornate passate a cercare la linea, disgaggiare, piantare fix, tirare su e giù le fisse, portare zaini ciclopici e arrivare in macchina sporchi come carbonari.
Ma come dice il Mario: “ l’importante è poterla raccontare”.