Eccoci a Saoû, alla falesia “Du Son”, la più agevole da raggiungere per sfruttare le ultime ore del pomeriggio delle corte giornate autunnali. Siamo nel dipartimento del Drôme, nel sudovest della Francia. Torniamo sempre con piacere a visitare la zona più meridionale del grande parco naturale del Vercors. Alloggiamo vicino a Crest dove nel raggio di poche decine di chilometri possiamo accedere ad almeno quattro grandi siti di scalata diversi per esposizione e caratteristiche.
Oggi ho appuntamento con Ugo Manera e Carlo Crovella, nostra destinazione è Saint Pierre alla ricerca delle origini della Scuola Gervasutti. A Saint Pierre vive Lino Fornelli (classe 1929) che fu istruttore nel 1951, quattro anni dopo la fondazione della Scuola. Questo è il primo di una serie d’incontri con gli ex istruttori. Il nostro obiettivo è raccogliere testimonianze sulla storia della Scuola da riproporre in occasione dell’anniversario dei 70 anni dalla fondazione (1948-2018).
Il Vallone di Sea prende origine dal piccolo paese Forno Alpi Graie nelle Valli di Lanzo. Da qui parte una strada sterrata non carrozzabile che si apre a due possibilità: guadare il fiume e raggiungere alcune delle imponenti pareti di arrampicata che caratterizzano il vallone sul lato destro idrografico oppure continuare per il sentiero che porta fino al Col di Sea (3100 mt) al confine con la Francia. Anche da questa parte sono presenti settori di scalata, meno imponenti rispetto agli altri, ma apprezzabili soprattutto in tardo autunno, perchè prendono sole già dal mattino. Contrariamente a ciò che molti pensano, è il vallone di Sea ad essere stato il luogo di nascita del movimento del Nuovo Mattino, sviluppandosi e diventando famoso solo alcuni anni dopo nell’adiacente Valle dell’Orco.
Settembre 2016 Era uno di quei giorni di fine estate in cui, archiviati i progetti estivi, ci si dovrebbe riposare, uno di quei giorni in cui si vuole stare serenamente da soli in montagna. Vista la bella giornata decisi di andare a camminare in Valle Orco alla Bocchetta Fioria per vedere la familiare valle da una nuova prospettiva. Arrivato alla bocchetta mi si aprì alla vista un vallone selvaggio pieno di roccia con una parete che spiccava rispetto alle altre, la fotografai accuratamente e la misi nella to-do-list già rassegnato ad andarci tra chissà quanto tempo.
Stanchi di spendere un intero weekend per fare la coda su di una via ai satelliti del Tacul? Impoveriti dalle spese di autostrada, tunnel e funivia per andare a scalare alle Aiguilles di Chamonix? Logorati dall’ansia di svegliarvi alle 4 al Torino e vedere attorno a voi solo nebbie delle più fitte? Ailefroide è noioso? Il calcare francese è bello, ma granito, fessure ed un rack di friend vi eccitano di più?