Il 70° corso di Alpinismo avanzato e di perfezionamento è terminato il giorno 08/07/2018 con l’uscita nel gruppo del Monte Bianco nel magico bacino del Triolet, situato sopra la Val Ferret meravigliosa valle della Valle d’Aosta, e pernottamento al rifugio Dalmazzi, strategicamente situato in una posizione importante per effettuare le salite ai Mont Rouge du Triolet. Come ogni anno, anche quest’anno le richieste di iscrizione sono state numerose, a tal punto di dover bloccare le iscrizioni e fare una severa selezione degli iscritti, privilegiando gli allievi che hanno frequentato i nostri corsi, continuando così il loro percorso di formazione alpinistica all’interno della nostra scuola.
Il ricordo di Andrea Giorda di Massimo Giuliberti, Accademico del Cai e istruttore della scuola Giusto Gervasutti di Torino, mancato in Tanzania nei pressi del campo base del Kilimanjaro.
Con una certo spleen alcuni sibilano che tanto in Piantonetto piove anche quando fa bello, quindi… Comunque, sbeffeggiando ogni meteo, gli intrepidi della Gerva si sparpagliano ostinati per il vallone. Sabato il dire: spostamento della sosta, calata con il bilancino, calata con il ferito; a seguire interessantissima lezione del Direttore della Scuola sull’incidenza della presenza dell’uomo nella vita degli ungulati: lo sapevate che le interruzioni dell’alimentazione nello stambecco che alza il capo guardando l’escursionista hanno ripercussioni sulla sua salute? E poi indiscrezioni sulla vita sentimentale e sessuale del gipeto....
Dopo due antipasti di tutto rispetto, un primo d’eccezione: voilà le Mont Blanc. Per chi non c’è mai stato – ma anche per chi c’è già stato - la vista che si spalanca mentre sali con la nuova funivia SKYWAY e quando ti affacci al Col des Flambeaux toglie il fiato. L’idea di scalare sui Satelliti, ma anche solo di attraversare il ghiacciaio – dove si rintana il crepaccio - ti emoziona e contemporaneamente ti spaventa.
“Io ho viste Ore che voi falesisti non potreste immaginarvi: macchine cariche di alpinisti semiaddormentati al largo della Carello, e ho visto piantare i chiodi al lume delle frontali alla Castello Provenzale”
Non è l’incipit di un racconto visionario di un corso di alpinismo del 2080, ma la cronaca veritiera della seconda uscita della Gerva: destinazione Chiappera, Val Maira.
Appuntamento alle ore 04.30, partenza alle ore 04.31. Arrivo previsto alle ore 07.00.
Nessuno ci avrebbe giurato, eppure gli unici ad arrivare in ritardo sono quelli che avevano dormito in loco. Alle 07.10 tutti scalpitavano ai cancelli di partenza; gli allievi più diligenti con le relazioni in mano, altri con in mano lo stomaco, vittima delle mille curve della Val Maira. Rocca Castello, Rocca Provenzale.