Se mi manca il Tromba? Si, tanto, e non solo a me. Adriano Trombetta è morto nel 2017 in un incidente di sci ripido sullo Chaberton a soli 38 anni, con Antonio Lovato e Margherita Beria di Argentina.
In tanti ricordano Adriano, anche in relazione ai diversi momenti della sua breve vita, bruciata di corsa ma indubbiamente molto intensa e senza compromessi.
A distanza di cinque anni la sua memoria è sempre viva, anche perché negli ultimi tempi della sua esistenza, un po’ acciaccato da vari incidenti, ha raccolto intorno a sé ragazzi giovani a cui trasferire la sua passione e i suoi obiettivi, i due più noti sono Michele Amadio e Federica Mingolla, oggi Guide alpine.
Quando torniamo a casa, è sempre bello ricordare i dettagli di una bella salita, di una giornata andata al meglio, in cui tutto era stato organizzato nei dettagli, e la pianificazione ha portato i sui frutti sul campo. A volte però questo non accade, per svariati motivi e le responsabilità infine credo sia giusto considerarle sempre di noi istruttori. In quest’ultima uscita al Rifugio Torino, la mia cordata ed io abbiamo vissuto un’esperienza un po’ diversa dal solito, dovendo confrontarci con alcune variabili impreviste.
Relazione da una ripetizione di Filippo Ghilardini con Chiara Raposo e Simone Avalis, durante il corso di Alpinismo della Scuola Gervasutti, 1 Luglio 2023.
Note: Bellissima via in ambiente, totalmente in fessura, nessun chiodo presente, due spit di via di cui uno sul difficile blocco inziale di L3 che altrimenti costringerebbe a proteggersi in discesa e uno su L4 in un punto dove evidentemente vi è frequentemente una colata d’acqua. Soste a spit ottime e quasi sempre collegate, ma conviene calarsi su Empire State Building. Stranamente la via non è recensita su nessun sito internet, merita assolutamente una ripetizione, è a mio parere superiore per bellezza e forse impegno rispetto alla vicina “Pifferaio di Spit” e ad altre vie più quotate dei satelliti. Superati i primi due tiri, di “avvicinamento” (possibile variante al primo tiro “Piola” più a destra, 6b), i restanti 5 tiri sono un più bello dell’altro, davvero spettacolari senza mai essere troppo duri. Se il Pifferaio è data TD+ o addirittura ED (forse esagerato), questa secondo me è sull’ED-/ED.
La Punta Corrà è una elevazione secondaria, spalla della vicina Uia della Gura, posta alla testata della Val Grande di Lanzo. Il nome venne proposto dai primi salitori della bella parete Sud Est a ricordo dello scalatore Giuseppe Corrà, esploratore delle montagne delle Valli di Lanzo travolto, con le guide Meynet e Pellisier, da una scarica di sassi il 29 agosto 1896 sulla Grande Sassiere.