Chandelle du Tacul: Bonatti - Tabou
Per il topo di questa via rimandiamo al sito Cham granit
Salita da Gianfranco Floris (IA DIrettore del coro di alpinismo avanzato) e Gian Piero Porcheddu (ASP )
Per il topo di questa via rimandiamo al sito Cham granit
Salita da Gianfranco Floris (IA DIrettore del coro di alpinismo avanzato) e Gian Piero Porcheddu (ASP )
Altra salita di grande respiro per due giovani istruttori della scuola.
Fabio Ventre IS, e Mirko Vigorita ASP, sul Pilier Cordier ai Grands Charmoz.
Le parole di Fabio:
Bellissima gita, abbiamo bivaccato al lago blu a 10 minuti dalla funivia insieme a un sacco di altra gente, posto molto comodo con acqua vicino ai nevai sopra al lago. Attaccato alle 6, il traverso su neve è esposto alle cadute di sassi dal ghiacciaio dei nantillons che scaricava parecchio. Via molto lunga, si possono fare tiri a piacimento, ci sono numerose soste intermedie e le relazioni variano dai 26 tiri di piola ai 17 di altre, noi abbiamo cercato di fare sempre tiri lunghi per risparmiare tempo. Sulla cengia si deve andare verso dx vicino ad una forcella e risalire una specie di cresta tenendo il lato destro, poi diventa evidente. Molto utile il 4 doppio. Attaccato alle 6, in cima alle 14,30 e base intorno alle 6 mi pare. Non avevamo il martello ma nonostante l'affollamento i chiodi di un paio di soste li ho tolti con due dita, evidentemente tutti salgono convinti che qualcuno li abbia ribattuti.
E i preziosi consigli:
Consiglio quindi di portarsi un martello. Non fatevi ingannare dai tiri di quarto/quinto, molti sono simili a dei 6a/b
Una via storica diventata una grande classica francese aperta da:Andrè Bertrand – Renè Desmaison – Yves Pollet Villard; in tre giorni di ascensione nel Settembre del 1961.
Il profilo del Pic de Bure visto dallo Chalet du Vallon d'Ane è incantevole.
La via si svolge su calcare da buono a mediocre (specialmente nel secondo terzo di via).
Una via che è un piccolo pezzo di storia. Basti leggere il racconto della prima salita italiana a cura di Giampiero Motti (alleghiamo il bellissimo articolo di GP.Motti che descrive molte delle sensazioni che abbiamo vissuto anche noi) (una per tutte: ma come avrà fatto Desmaison a trovare la via su questa parete immensa???) o del posto naturalistico, dove è situata la salita.
Salita impegnativa per molti motivi: 750 m di sviluppo, i tiri che si susseguono in modo completo e difficile, difficoltà nell’individuare la linea di salita in particolare nella seconda parte della via, per posizionare friend e nuts al punto giusto, e per andare a scovare i punti deboli della parete (che da sotto è veramente impressionante!)
Salita da Claudio Battezzati (INA e Direttore del corso di Alpinismo Avanzato) e GianPiero Porcheddu (Aspirante Istruttore) Relazione
Nel 1962 la parete Nord del Corno Stella fu superata, attraverso quella che venne denominata la via del Diedro Rosso, da due fortissimi alpinisti francesi Franck Ruggeri e Didier Ughetto.
Questa estate, Claudio Battezzati (INA e Direttore del corso di Alpinismo Avanzato) e GianPiero Porcheddu (Aspirante Istruttore) l'hanno ripetuta.
Di seguito il report della salita
Correva l’anno 1984 quando due giovani istruttori della Scuola, Alessandro e Andrea, disegnavano sulla Torre staccata del Becco di Valsoera la via “Sturm und Drang”
Alessandro Zuccon e Andrea Giorda diventati Accademici sono ancora istruttori della Scuola e un punto di riferimento per tutti gli istruttori attuali.
Nell’anno che corre, 2019, due giovani istruttori della Scuola, Filippo e Federico, insieme ad Alessandro hanno deciso di ricordare il trentacinquesimo anniversario dell’apertura ripetendo la via.
Un commento sintetico dei giovani:
“Un viaggio nella storia dell'alpinismo, una giornata indimenticabile che ci fa tornare indietro nel 1984, sbalorditi dell'audacia che i due ebbero a salire quella linea. Buon anniversario Zuc.”
Tra queste alcune foto della prima salita. archivio Zuc