TUTTO D’UN FIATO Terra rossa, piedi gonfi, piedi scalzi, occhi scrutatori, sono le cose che vorrei spiegare quando ci chiedono “Ma sto Madagascar?”. Alla fine, ci limitiamo a rispondere “una figata!”, tanto riduttivo quanto troppo occidentale. Possiamo parlare delle vie fatte, della roccia perfetta e sicuramente lo faremo, ma cos’è stato vivere questo viaggio è difficile da descrivere. Ma ci proviamo.
Dal pennelllo del nostro Gian Piero, in arte GPP, l'acquerello di una zingarata sul calcare della sua Patria, A seguire le relazioni dettagliatissime delle vie che arricchiscono la nostra proposta di belle salite.
Ichnusa: calcare e polpastrelli. Pochi minuti e siamo alla galleria che ci porterà a Cala Gonone, poi la discesa verso il mare, sempre bella, in una splendida giornata di sole ottobrino nella terra che Aristotele chiamava Ichnusa (forma del piede).
Eccoci qua, alla casa prenotata, tutto in ordine e ricevute le chiavi e le ultime raccomandazioni dalla padrona di casa, il Vichingo Sabaudo mette già ordine nella giornata dei climber continentali. Nonostante ciò, dopo due ore, ho un casino fotonico sul mio letto e, sparse in tutto l’appartamento, magliette, calze, giubbini e pantaloni modello “Climber – Stagionato” ma sono pronto con lo zaino in spalla, per la scogliera di Biddiriscottai…
La via prende il nome dal libro “Molte vite molti maestri” di B. WEISS che è uno di quei libri che fanno epoca. Uscito oltre 20 anni fa negli USA, ha aperto nuovi scenari sulla nostra visione della vita dopo la morte.
La salita che proponiamo “Aldilà di Etica & Morale” è l’ultima via tracciata nel 2018 su una delle tanti pareti che caratterizzano questo straordinario e imponente gruppo montuoso. Rocca la Meja è una bellissima montagna che domina gli altipiani tra la Valle Stura e la Valle Maira; il suo nome in dialetto delle valli, infatti, significa “posta in mezzo”. Per chi proviene dal colle Margherina la sua particolare struttura fatta da guglie frastagliate che richiamano le cattedrali gotiche , si staglia improvvisamente contro il cielo e svetta sopra pascoli pressoché pianeggianti. Nel corso degli anni il breve e comodo avvicinamento ha contribuito a far conoscere questa montagna a numerosi alpinisti/arrampicatori, nonché a escursionisti e ad appassionati di mountain bike che, percorrendo in un magnifico contesto i vari sentieri circostanti, sono appagati dalla visione di questa montagna. Relazione
L'attacco è su una placca rossastra a DX di un diedro evidente per una fessurina, la prima che si vede e che parte sopra ad una piccola cengia, qualche protezione incastrata lungo il tiro. L’itinerario segue tutte una serie di fessure sempre ottimamente proteggibili, con andamento verso DX puntando ad un evidentissimo e affilato spigolo, pochissimi chiodi in via e qualche frieds e nuts incastrati. Le soste della via sono protette con due resinati non collegati che si possono utilizzare anche per le calate.
Ma è meglio utilizzare le calate con resinati e catene della via di fianco a SX Harold e Maud. Relazione