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Pilastro Zec: un ricordo di Fabrizio

image1Da tempo avevamo messo gli occhi su questa misteriosa parete, le poche foto trovate non ci hanno scoraggiato e abbiamo deciso lo stesso di andare. Per fortuna le fessure c'erano e la scalata non si è rivelata troppo difficile. Arrivati in cima con tempo splendido abbiamo entrambi pensato che sarebbe stato bello dedicare questa via a Fabrizio e da qui è nato il Pilastro Zec.

Difficoltà: 6a max (6a obb.)

Esposizione: ovest

Dislivello avvicinamento: 1300 m

Quota base arrampicata: 2500 m

Sviluppo arrampicata: 250 m

Località di partenza: Vonzo (Chialamberto)

Apritori: Fabio Ventre e Andrea Barone 10 e 11 luglio 2015

 

image 00013Accesso:
Da Vonzo seguire la sterrata per la Madonna del Ciavanis (possedendo l'autorizzazione si può percorrere in macchina risparmiandosi 400m), arrivati a Ciaulera (vedi mappe "Open cycle map"), andare per tracce all'alpe Cialma poi Rocciapan poi Trail, successivamente Alpe Pian del Lee e infine Alpe Balma. Dall'Alpe Balma seguire il sentiero che superato un colle va in discesa all'Alpe Li Arre, ma prima di raggiungere quest'ultima alpe tagliare rimanendo alti in direzione di un lago (quota 2450m). Dal lago si sale al colle soprastante dove si lasciano gli zaini e da dove si vede finalmente la parete e la Valle Orco.
Dal colle scendere il canale su sfasciumi (attenzione, esposto) puntando la base dell'evidente pilastro, l'attacco si trova sulla verticale di una specie di tetto-nicchia.

Relazione via:
L1: Salire per facili gradoni su una cengia erbosa da percorrere a sinistra fin sotto a una fessura-camino. III°
L2: Salire la fessura-camino, poi per gradoni e placche raggiungere un facile diedro, uscire su terreno facile e sostare su blocchi, tiro lungo 60m occhio agli attriti. 5c
L3: Facile tiro di spostamento verso destra. II°
image 00008L4: Si è sovrastati da una grande placca sbarrata da uno strapiombo e da un gigante diedro a sinistra. Verso destra attraverso una spaccatura superare lo strapiombo e per belle fessure si risale la placca stando al centro puntando a un tettino, NON verso il grande diedro di sinistra. 5b
L5: Si supera direttamente il tettino (qui molto utile il bd 4), poi per belle fessure e blocchi (occhio che qualcosa muove) si raggiunge un comodissimo terrazzo dove si sosta. 6a+
L6: Dritti per bellissime fessure sino ad un altro comodo terrazzo. 5a
L7: Dal terrazzo vi sono varie possibilità di uscita, noi siamo stati centrali. Con un passo in placca sprotetto si raggiunge una lama rovescia dove si piazza un buon 2 bd e si tira un bel respiro di sollievo, si segue la lama che si raddrizza e sfocia in un diedro un po' sporco, usciti dal diedro ci si ritrova nei pressi della cima, sosta su blocchi incastrati. 6a
Si raggiunge facilmente camminando la cima.

Discesa:
Si scende andando in direzione del colletto con gli zaini, una cengia segnata da sporadici ometti permette di aggirare le balze rocciose, 15 min dalla cima al colle. 

image 00005Materiale:
Sulla via non c'è nulla, neanche le soste. Corde da 60m, serie di friend fino al 4 bd raddoppiando le misure intermedie (0,75; 1; 2), serie di nut, chiodi non indispensabili per la salita ma indispensabili per un'eventuale ritirata.

 

Fabio Ventre e Andrea Barone 

 

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