Riattrezzatura Torre del Bimbo - Sbarua
ROCCA SBARUA
Pulitura e riattrezzatura a fix-inox della Torre del Bimbo
Se, giunti al Rifugio Melano-Casa Canada, ci si sposta alla piazzola di atterraggio dell’elicottero distante pochi metri, ci si mette nella condizione ottimale per godere di una panoramica superba su tutte le strutture più importanti della Sbarua, quelle inferiori e quelle superiori. La struttura di primo impatto visivo è quella intuitivamente denominata “Placche gialle”, superba parete verticale alta circa 120 metri. Spostando lo sguardo alla sua destra si identificano facilmente in sequenza lo “Sperone Rivero”, lo “Sperone Cinquetti” e, subito a fianco, la “Torre del Bimbo” che, da questo punto di vista, appare più modesta di quanto essa sia in realtà.
La “Torre” rivela la sua vera natura quando ci si arriva sotto. Alta circa 120 metri, presenta una parete Sud verticale, di aspetto yosemitico, che lascia intuire una arrampicata spesso atletica, su muri, diedri, tetti e strapiombi. Più modesta la sua parete Sud-Est, non visibile dalla piazzola dell’elicottero, caratterizzata prevalentemente da diedrini e placche sovrapposte. La pietra sempre ottima!
Ho sempre considerato questa struttura come la più bella di tutta la Sbarua. Tutte le volte che vi ci posavo l’occhio, ci disegnavo ipotetiche vie di salita, che negli anni ’80, si sono poi materializzate nell’apertura di una via di stampo classico, con Sandro Beglio, e nell’attrezzatura di tre vie moderne con Beppe Musso. Ciò ha concorso indubbiamente a creare anche una componente, diciamo … affettiva.Le particolari condizioni climatiche che si sono instaurate all’inizio del nuovo millennio hanno favorito il proliferare dei licheni, un fenomeno che ha interessato tutta la Sbarua. Le vie meno battute si sporcarono velocemente. Diminuì la frequentazione. Nel 2006 chiuse il vecchio Rifugio Melano e la frequentazione calò ulteriormente.
La “Torre del Bimbo” non sfuggì a questo fenomeno e, le sue vie, alcune delle quali anche per la chiodatura severa, cominciarono ad essere completamente abbandonate. Unica eccezione fu l’”Osteria del Viandante”, via ben attrezzata e poco impegnativa rispetto allo standard della struttura. I suoi primi quattro tiri sono anche frequentati perché permettono di accedere ad “Analcolica”, un itinerario che risale le placche dell’estrema destra dello Sperone Cinquetti.
Sarà anche per la componente affettiva, ma percepire il totale abbandono di questa struttura mi causava veramente tristezza. Avevo pensato più volte di riattrezzare le mie vie, ma mi sembrava di fare un torto alle altre. Sarebbe stato bello ripulirlo e riattrezzarlo tutto. Per un po’ di anni rimase un’idea …
Ne avevo parlato a Salvatorico Foddai, che si era dimostrato subito entusiasta e totalmente disponibile, ma continuava a restare un’idea.
L’inaugurazione del nuovo Rifugio Melano-Casa Canada, che avvenne nel settembre 2011, creò le premesse per riconsiderare la cosa. Ottenuto il consenso degli apritori delle altre vie e, grazie al supporto logistico assicurato dai Gestori del Rifugio, è stato così possibile, non con qualche ripensamento iniziale, concretizzare questa idea.
ALCUNI NUMERI
Impiegate 81 giornate, distribuite tra Novembre 2011 e Gennaio 2014, di cui 31 dedicate alla pulizia e al disgaggio e 3 giornate a vuoto per condizioni impraticabili;
12 vie completamente riattrezzate, soste comprese (31 tiri);
11 vie risistemate con sostituzione di fix e di tutte le soste)(11 tiri);
8 vie nuove (9 tiri);
1 via ripresa da altri (pulizia e infissione di due soste a fix-inox);
Non hanno avuto alcun intervento un monotiro attrezzato con fix dei primi salitori, in quanto assoggettato alla formazione di lichene, e una via valutata impraticabile.
E’ stata compilata una guidina dal titolo “Rocca Sbarua - Arrampicare sulla Torre del Bimbo”, completa di riferimenti storici e degli schizzi delle vie, reperibile presso il Rifugio Melano-Casa Canada o presso la sede del CAI di Torino, in Via Barbaroux 1.
Adelchi Lucchetta