INTERNATIONAL GYS UIAA GRAN PARADISO 2017
Una bella esperienza…
Dal 9 al 15 luglio 2017 si è svolta nella zona del Gran Paradiso, promossa dall’UIAA e organizzato dalla CNSASA, Scuola Centrale Alpinismo e Scuola LPV, la settimana di alta montagna con un gruppo di una ventina di ragazzi under 19 provenienti dall’Italia e dalla Spagna.
L’interessante manifestazione giovanile Internazionale in atto già da qualche tempo ha riscosso immediato interesse da parte dei nostri Organi Centrali di Alpinismo Giovanile, dalla CNSASA e dalla Scuola Centrale di Alpinismo, molto attenti da sempre nel cercare di avvicinare, con i giusti criteri, i giovani alla montagna.
Per la Scuola LPV come per me, il primo incontro con i giovani, fu nel febbraio 2016 in Val Varaita, quando, sotto l’abile regia dell’inossidabile Luciano, svolgemmo attività didattica e di scalata su ghiaccio verticale. A Pontechianale fu un po’ come dire… “una scommessa per tutti”, in quanto era la prima volta che avveniva la manifestazione e che la parte prettamente tecnica veniva organizzata dall’LPV e soprattutto perché, per alcuni di noi, -per me sicuramente- forse era anche la prima volta che ci trovavano ad insegnare e ad accompagnare dei ragazzi così giovani. Normalmente nei corsi di Alpinismo l’età dei partecipanti è mediamente più alta.
Ben consci che l’attività su ghiaccio verticale è un’attività molto impegnativa sia tecnicamente che, soprattutto, dal punto di vista della sicurezza, tanto più se si va con ragazzi così giovani, ma con l’aiuto dei preparati accompagnatori di Alpinismo Giovanile, riuscimmo nella due giorni di scalate a portare a termine il programma previsto senza intoppi (a parte il poco ghiaccio) e soprattutto con la soddisfazione di tutti e con la consapevolezza che fosse una strada da ripercorrere in futuro.
Evidentemente non siamo rimasti solo noi entusiasti e contagiati dalla cosa ma sicuramente anche gli organismi promotori, in quanto la manifestazione con diverse attività e luoghi è andata avanti.
Quest’anno per l’alta montagna, ci siamo ritrovati nella splendida cornice del Parco Nazionale del Gran Paradiso… e come si poteva concludere al meglio la settimana di belle gite e pernottamenti in Rifugio, se non con la salita ai 4061 metri della vetta dal Gran Paradiso?
Parte dei ragazzi proveniente da varie regioni d’Italia e per una metà composto da un bellissimo e colorito gruppo Spagnolo (Perdoname... Catalan!), ovviamente a quell’età la lingua non conta e l’amicizia vola sulle ali dell’entusiasmo, ed ecco che il gruppo è diventato subito unico, senza frontiere… magari con un pò di sana rivalità calcistica…
Sotto la regia del solito Luciano, il mercoledì sono state verificate le attrezzature ed organizzate le cordate. Per molti ragazzi sarebbe stata la prima volta che mettevano piede su un ghiacciaio, e soprattutto su un “4000” quindi l’emozione e l’aspettativa da parte dei loro, era al massimo.
La tavolata dei ragazzi, a cena, emanava quell’elettricità e quella carica che tutti noi alpinisti abbiamo sentito qualche volta prima di una salita importante.
Le cordate, suddivise sapientemente, per fare in modo che tutte avessero la stessa possibilità di raggiungere l’obiettivo. La mia era composta da Andrea, sedicenne che pratica l’atletica a livello nazionale e da Pietro di “quattordicianniquasiquindici” detto da lui tutto d’un fiato, perché si sa che quello è il periodo della vita in cui gli anni che si hanno, sono sempre troppo pochi… poi passa...
Fin da subito si è capito che “la nostra cordata avrebbe funzionato” tra di noi un’ottima intesa e complicità e questo ha facilitato il tutto. La mattina seguente, alle 4,30, suona la sveglia, colazione, e poi, uscendo fuori per sentire la temperatura, -unica variabile ad una splendida e preannunciata giornata di sole-, me li trovo già li tutti e due pronti, con la picca in mano ed ansiosi di partire. Bene ragazzi, si va!
Ovviamente dico loro, che non possiamo partire da soli, che andremo su tutti insieme, e quando la comitiva comincia a muoversi verso il ghiacciaio, anche noi ci mettiamo in fila insieme agli altri.
Arrivati sulla neve, in un battibaleno calziamo i ramponi e ci ritroviamo così senza volerlo, quasi davanti a tutti. Ma non c’è fretta e stabilito un passo adeguato, cominciamo a salire insieme alle altre cordate. Pendio ripido iniziale, qualche roccetta, ci fanno capire quanto siano in regresso i ghiacciai delle nostre Alpi e poi la “Schiena d’Asino” che ci apre finalmente la porta all’alta montagna. Tutti i ragazzi e non solo Andrea e Pietro, salgono con una leggerezza che per noi, ormai ”diversamente giovani” è solo più un ricordo… beati loro!!
Alla crepaccia terminale, dopo qualche foto di rito al buco blu, ci prepariamo per il pezzo più impegnativo della salita: arrivare per roccette alla Madonnina di vetta. Aspettiamo con pazienza il nostro turno nell’unico passaggio obbligatorio ed esposto della salita e poi siamo in vetta. L’emozione è tanta, la soddisfazione per esserci arrivati immensa... la si leggeva nei loro occhi anche dietro gli occhiali da sole!! Foto di rito e poi giù per far spazio ad altri.
Al ritorno, con la scusa di raccontare loro un pò di storie di montagne, dal Monviso, al Cervino al Monte Rosa, che da quella posizione privilegiata si vedevano distintamente, li ho fatti rallentare più volte… Acc... correvano come grilli e le mie ginocchia non più abituate ad andare così forte cominciavano a lamentarsi!
Il rientro al Rifugio Vittorio Emanuele e il panino avidamente “sbranato” il giusto premio per loro.
Per noi, la grande soddisfazione nel vedere tutti i ragazzi arrivare in vetta. Un successo!
A conclusione, di questa che ritengo sicuramente sia stata una bella esperienza… posso certamente dire che per me è stata un’ulteriore opportunità di conoscere una gioventù sana, motivata e desiderosa di andare in montagna.
Un grazie agli Istruttori, ma soprattutto amici, Luciano, Emiliano, Andrea, Angelini, Luigi, Claudio ed Enrico, con cui ho condiviso questi giorni e a tutti coloro che si sono prodigati per l’organizzazione e la riuscita dell’evento.
L’augurio che ci possiamo fare è che momenti come questi si possano ancora ripetere in futuro, poiché credo che ragazzi giovani ma già così motivati meritano tutto l’appoggio delle Istituzioni preposte per aiutarli a scoprire ed amare le montagne...
…così come le amiamo noi.
Rinaldo Roetti,
Scuola Nazionale di Alpinismo, G.Gervasutti,
Scuola di Alpinismo, LPV