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Adriano e Antonio, il ricordo della Scuola Gervasutti

logo gervaAdriano e Antonio, il ricordo della Scuola Gervasutti

Istruttori ed ex istruttori della Scuola Gervasutti ricordano con grande affetto Antonio Lovato Dassetto, Adriano Trombetta e Margherita Beria D'Argentina ad un anno dalla loro scomparsa. Hanno lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di tutti, che si percepisce nell'attività della Scuola ma soprattutto nella vita quotidiana. Si avverte nell'ambiente alpinistico ma anche al di fuori, data la loro capacità di creare legami forti che nascevano dalle passioni comuni ma che erano in grado di evolversi e andare oltre. A loro è dovuto un ringraziamento speciale per tutti i sorrisi condivisi, i ricordi che rimarranno nel cuore, gli insegnamenti che ci hanno fatto crescere come Scuola e come persone.
Ci stringiamo nel ricordo insieme alle famiglie e agli amici.
Con grande affetto, Il corpo istruttori.

Alla notizia dell’incidente occorso ad Antonio Lovato e Adriano Trombetta insieme a Margherita Beira abbiamo provato un nodo in gola e smarrimento.
Antonio ed Adriano hanno frequentato il CAI e la Scuola Gervasutti giovanissimi tanto che molti di noi li ricordano quando non erano ancora maggiorenni. Hanno saputo distinguersi per capacità, talento, esuberanza e passione e le circostanze della loro perdita portano inevitabilmente a riflettere.
Come direttore della Scuola da meno di un anno ho ritenuto opportuno chiedere a chi mi ha preceduto di ricordarli.
Mauro Raymondi
Direttore della Scuola Gervasutti

Il nostro affettuoso ricordo va a due nostri grandi amici, Antonio Lovato 28 anni, istruttore della Scuola ed Adriano Trombetta 38 anni, ex istruttore della Scuola, tragicamente scomparsi il 18 febbraio scorso sul Monte Chaberton, vittime di una valanga mentre scendevano il canale nord est con gli sci insieme ad una loro amica.
Antonio Lovato si era avvicinato alla Gervasutti in età molto giovane, era ancora minorenne, frequentandone i corsi per poi diventare in breve tempo istruttore sezionale e conseguire il titolo di istruttore regionale di arrampicata libera del CAI assumendo la vice-direzione del corso. E' stato il più giovane istruttore che io ricordi ad assumere la carica direzionale di un corso.
Oltre ad essere un forte arrampicatore ed alpinista era anche uno sciatore e snowboarder eccezionale, nella sua pur breve vita ha sceso con gli sci o lo snowboard molte pareti nord fra cui la nord del Gran Paradiso e tantissimi ripidi canali delle alpi occidentali.
antonio lovatoE' sempre stato curioso nei confronti delle nuove attività riguardanti la montagna e l'alpinismo e quando la Scuola Gervasutti istituì il corso di dry-tooling, prima scuola in Italia, lui aderì subito con entusiasmo imparando in breve la tecnica e poi trasmetterla con competenza agli allievi.
Era sempre ironico e sorridente e aveva una grande capacità empatica con gli allievi dei corsi della Scuola, la sua ironia e i suoi sberleffi erano rivolti a volte anche verso di noi, istruttori più anziani "i barbacai" come li chiamava lui, ma con un rispetto e una leggerezza che ci faceva sempre sorridere.
Adriano Trombetta, guida alpina, era stato nell'organico della Scuola per molti anni, assumendo per due anni la direzione del corso di arrampicata libera. Alpinista fortissimo e completo su tutti i terreni era entrato nella Scuola, a titolo volontario per l'amicizia che lo legava a molti noi istruttori con cui scalava regolarmente e con cui aprì molte vie sulle montagne dell'arco alpino occidentale. Nel periodo in cui fu istruttore le sue competenze in arrampicata furono spesso un valore aggiunto per la Scuola e per molti istruttori che impararono molto da lui sulle tecniche di apertura di vie in montagna e su terreno trad.

Con alcuni istruttori della Scuola aprì vie bellissime e difficili nel vallone di Noaschetta nel Gran Paradiso, "l'ultimo eden degli apritori di vie" come amava definirlo lui.
Il mio triste, eppur bel ricordo di entrambi, mi porta all'Ancesieu, straordinaria parete nel Vallone di Forzo nel Gran Paradiso, dove passammo un giorno tutti e tre a scalare sulla "Strategia del ragno" bellissima e dura via sulla parete sud-ovest abbandonata da anni.
adriano trombettaPassammo la giornata dall'alba a notte fonda a ripulire le fessure dall'erba per poter posizionare nut e friend; Adriano ed io praticamente litigammo tutto il giorno in merito al tracciato della via, al posizionamento delle soste a spit ecc. Antonio ci seguiva pulendo con martello e piccozzino, tutto il giorno a pulire appeso alle corde con un vuoto stomachevole sotto i piedi.
Nel tratto finale della via, nel "diedro della sveglia", io e Adriano ci dilungammo un po' troppo e Antonio si addormentò su una cengetta di 30 cm. Si svegliò di soprassalto, urlando, appeso alle corde mezzo metro sotto alla cengetta su cui si era addormentato.
Fu una bella giornata in un posto eccezionale passata con due amici che tutti noi della Scuola Gervasutti ricorderemo sempre.


Sergio Cerutti
Ex Direttore della Scuola Gervasutti

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