Un’esperienza di MONTAGNA TERAPIA
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Per ora c'è soltanto il trailer, ma i filmati, le riprese, i sorrisi e le esperienze a contatto con la montagna e la natura delineano già il successo del progetto “Giovani e adolescenti in montagna, laboratorio di arrampicata”, sviluppato dalla cooperativa Coesioni Sociali di Alba, grazie all'intervento della Fondazione Crc.
L’esperienza ha coinvolto minori e adolescenti ospiti delle strutture residenziali, dei centri giovanili e del servizio di support territoriale della provincia Granda.
Attraverso la montagna e l'arrampicata molti ragazzi hanno imparato ad accettarsi, a superare dei limiti mentali e a godere della bellezza della natura.
Il progetto è partito al chiuso e poi, grazie all'aiuto dell'associazione sportiva Arrampigranda, di cui è Presidente ed animatore Giovannino Massari, siamo andati in falesia all’aperto.
La bella esperienza, mix di condivisione, metodo e concentrazione, è anche diventata occasione di scambio e di divertimento, sviluppando una sorpresa finale.
Ci siamo detti perché non trasformare il materiale in un filmato?
Abbiamo allora contattato Andrea Gallo (e si quello di Finale, il compilatore di guide e, soprattutto il creatore e il liberatore delle vie mitiche di Finale), oggi videomaker ed esperto di sport di montagna, che ci ha risposto in maniera entusiasta e, con lui, abbiamo iniziato questo bel percorso.
Il laboratorio diventerà così un cortometraggio.
Per ora c'è soltanto il trailer, ma nei prossimi mesi il lavoro verrà terminato e portato in un tour per far conoscere i benefici dell'arrampicata, della montagna e la genesi di un progetto che ha coinvolto 15 ragazzi cuneesi.
Le prime tappe dovrebbero essere Alba, Mondovì, Cuneo e, mi auguro, anche Torino.
Mi piace sottolineare che il progetto ha avuto anche il partenariato della Scuola G. GERVASUTTI, che per ora non compare nei titoli di coda di questo trailer ma sicuramente lo sarà nella stesura finale del cortometraggio.
Mi auguro che esperienze come questa possano far parte di altri progetti che coinvolgano i nostri ragazzi ad affrontare le loro fragilità e a noi di aprirci, un pochino di più, anche ad aspetti non solo didattici ma anche sociali.
Gian Piero Porcheddu (GPP)